L’insetto magico

Un insetto da scoprire

L’ape è un insetto estremamente interessante. L’uomo l’ha sempre osservata con enorme interesse, ricco di simbologie in tutte le società antiche. E’ considerato un animale nobile, impenetrabile e magico in molte religioni, dall’Oriente all’Occidente. L’ape che passa la sua intera esistenza nella produzione di miele, unico animale nel suo genere, conduce tutta la propria vita nell’abbandono dei vizi e nella cura del proprio alveare ed è proprio per questo che rappresenta inoltre il simbolo di purezza, di coraggio e di determinazione nella difesa del loro microcosmo. Un animale controverso che unisce dolcezza e durezza nello stesso tempo.

Nell’arte sin dalla preistoria

La prima espressione artistica dei rapporti tra l’ape e l’uomo che riguardi questo prezioso nettare risale addirittura al neolitico (9.000 anni fa circa). Si tratta di una grotta in Spagna, Cueva de la Araña, sulle cui pareti è raffigurato un nido di api e un cacciatore di miele.

Il simbolismo dell’ape si fonda sostanzialmente sulla diligenza di questo insetto, sull’organizzazione della sua vita e  del suo alveare. L’operosità, quindi di conseguenza il lento percorso iniziatico, inoltre simboleggia il rinnovo della vita, della natura, l’abbondanza e la ricchezza.

L ‘uomo di Bicorp trattenendo liane per raccogliere il miele da un alveare come. Grotta di pittura nei pressi di Cueva de la Araña, Spagna
Nelle fonti sin dall’antichità

San Clemente d’Alessandria commentando i Proverbi, 6,8 soleva dire: «va a vedere l’ape e impara com’è laboriosa»  e aggiungeva «perché l’ape ronza sui fiori di tutto un prato per ricavarne un solo miele»

A partire dai miti, passando per la letteratura e le leggende ed arrivando persino alle religioni, l’Ape assume tante simbologie. La troviamo già nella mitologia greca in cui rappresentavano le messaggere delle muse. 

È dispensatrice di sapienza divina e santità. L’ape è anche simbolo dell’eloquenza, della poesia e dell’intelligenza.

A Babilonia

Gli antichi Babilonesi (1600 a. C. circa) veneravano il dio Mithra che era rappresentato come un leone che teneva nelle sue fauci un’ape. 

Ape infatti, nella lingua locale, si pronunciava “Dabar” e “Dabar” era anche il termine per indicare la “Parola” (divina). Questo termine verrà utilizzato successivamente anche dagli antichi ebrei per invocare il Messia. 

Nel mondo ebraico

Per gli ebrei l’ape è associata al linguaggio. In ebraico, la parola che indica l’ape è “Dbure”, e ha origine dal termine “Dbr”, ossia discorso, e perciò, tra i primi credenti ebrei, le api simboleggiavano l’eloquenza e l’intelligenza. La Torah afferma: “Lo spirito dell’uomo è la candela del Signore”, la stessa Terra promessa era descritta come il “Paese ove scorre latte e miele”.

Presso i cristiani del Medioevo dove erano molto apprezzate perché scevre di vizi. «Imitate la prudenza delle api» raccomanda Teolepto di Filadelfia citandole come esempio per la vita spirituale della comunità monastiche. Il Sacramentarium Gelasianum è un antico libro liturgico cristiano, che contiene i testi per la celebrazione dell’Eucaristia in tutto l’anno liturgico. Nel libro si allude alle straordinarie qualità delle api che suggono i fiori sfiorandoli senza sciuparli. esse non partoriscono; diventano madri grazie alla fatica delle loro labbra, come il Cristo che procede dalla bocca  del padre.

Il comportamento delle api nei riguardi della regina e delle loro compagne è un modello di virtù cristiana anche per la loro esemplare castità già celebrata da Virgilio. Anche la forma del corpo dell’ape è significativa. Il corsaletto è l’immagine dell’uomo spirituale mentre la parte inferiore, quella che contiene il dardo, è considerata carnale. Il segmento esilissimo che collega la parte superiore  all’inferiore è paragonato al giogo di una bilancia che mantiene perfetto l’equilibrio fra corpo e anima.

Logo di Mauro Marino Travel Mate realizzata da Anna Fietta

Un simbolo poliedrico

La simbologia di questa creatura porta a riflettere sul significato della condivisione, del lavorare insieme, far parte di un gruppo di persone che condividono lo stesso fine. Le api possono insegnarci a celebrare, a vivere bene assieme, sapendo che l’aiuto offerto e ricevuto, non ha valore solo per il singolo individuo, ma per l’intera comunità. Abbiamo bisogno, noi esseri umani, di avere momenti nei quali ci riuniamo per godere della reciproca compagnia, l’ape ci insegna che possiamo vivere insieme e in armonia, per quanto a volte possa sembrare impossibile.

A Tutti questi dati, mutuati da tutte le tradizioni culturali, denotano che ovunque l’ape era considerata un essere di fuoco, una natura ignea. Rappresenta le sacerdotesse del tempio, le Pitonesse, le anime pure degli iniziati, lo spirito, la parola; purifica con fuoco e nutre col miele; brucia col suo dardo e illumina col suo splendore. Sul piano sociale rappresenta il signore garante dell’ordine e della prosperità, re o imperatore, ma anche l’ardore guerresco e il coraggio. Si apparenta agli eroi civilizzatori che istaurano l’armonia con la saggezza e con la spada.

A Ravenna

Nella nostra basilica di Sant’Apollinare in Classe è presente il santo con un mantello costellato da ben duecentosette api d’oro a testimonianza della purezza, dell’eloquenza e tutto ciò che questo articolo contiene.