Un mercato unico al mondo

Chichicastenango

Il Guatemala è un paese meravigliosamente integro che il turismo di massa non è riuscito ad alterare. Delle mille meraviglie, una mi ha colpito maggiormente: il mercato di Chichicastenango. Questo mercato è il più importante del Guatemala, ma anche di tutta l’America Centrale. Si tiene il giovedì ed il sabato. Seguendo però le indicazioni della mitica  Lonely Platet quando feci il mio primo viaggio in Guatemala nel 1996, andai a Chichicastenango un giorno prima del mercato.

Un’atmosfera magica

I commercianti raggiungono la località già dal pomeriggio precedente. I banchi vengono realizzati con solidi pali di legno e si devono anche realizzare delle efficaci coperture siccome spesso il clima è piovoso. Nella grande piazza, sulla quale si affaccia la cattedrale si forma un cantiere silenzioso ma euforico. Passeggiare la sera prima nel mercato non consente di acquistare nulla, ma si gode di uno spettacolo unico. I venditori si riuniscono sotto i propri banchi per preparare la cena e i giacigli per la notte. Parlano, ridono, giocano a carte, insomma ritualizzano la preparazione del loro giorno di mercato.

La mattina presto

Al mattino presto, prima dell’arrivo in massa dei bus turistici, passeggiare per il mercato è un’esplosione di colori. Si vende di tutto dagli alimentari al vestiario, dall’oggettistica alle resine da ardere per i riti di santeria. C’è contrattazione ma con moderazione; la compravendita tra i locali è infarcita di socialità. Il giro al mercato diventa anche l’occasione per un passaggio in una cattedrale permeata di tutti quei riferimenti al mondo Maya che ancora abitano la cultura guatemalteca. Il sincretismo religioso è la spina dorsale della spiritualità sudamericana

Oltre la folla

Quando la gente comincia ad essere troppa c’è un modo per fare altro in tutta calma: una passeggiata la cimitero. A poca distanza dal centro si può andare al cimitero che è un’esplosione di colori e un’esplosione di vita. Sembra un ossimoro ma i cimiteri guatemaltechi sono un inno alla vita e ad alla morte allo stesso tempo. Nella commemorazione dei defunti sfrecciano gli aquiloni dei bambini mentre le famiglie si riuniscono in picnic intorno alle tombe dei cari estinti.