I mosaici dormienti

Tessere e Danza

Nell’ultimo sopralluogo al Salone dei Mosaici presso la Casa del Mutilato mi è stato mostrato un dettaglio. Nella parete sotto ai tre monumentali mosaici verticali compaiono nel marmo fori stuccati, che ovviamente si fatica notare. Si tratta delle sbarre di una scuola di danza che si trovava nel salone. Centinaia di bimbe hanno mosso i primi passi al cospetto di questi mosaici che erano coperti da una parete di assi intonacate.

Un oblio fortunato

I mosaici furono ricoperti in quanto dopo la liberazione di Ravenna, il luogo divenne sede dell’Associazione Partigiana. Venne distrutto quello nettamente a sfondo politico e oscurati i tre verticali realizzati con l’antica tecnica diretta come si usava nelle chiese bizantine.

Questa copertura oltre ad averli salvati da eventuali offese o rimozioni, li ha preservati dal punto di vista della conservazione. Infatti quando sono stati riportati alla luce presentavano uno stato eccezionale come se fossero stati appena realizzati.

Quattro su cinque

Dei cinque pannelli, tre furono realizzati a parete, mentre due in laboratorio e trasferiti su supporto. Questi mosaici erano realizzati con uno stile anticheggiante, a celebrazione del fasto antico di Ravenna capitale. Quello superstite celebra il Passaggio del Rubicone da parte di un Cesare Mussolini verso la città di Ravenna. Il mosaico è palesemente ispirato a quello della Ravenna rappresentata nella Basilica di Sant’Apollinare Nuovo.

Ma ognuno dei mosaici oltre ad essere intriso della tematica trattata finanche ai materiali usati, è portatore di vicende cittadini a partire dagli artisti coinvolti.

Le opere d’arte, si sa, hanno molto più da raccontare di quanto possiamo immaginare.