Le Vie di Dante

La Bibbia dei viaggiatori

Negli anni Avanti Internet viaggiare significava anche fare la scelta giusta rispetto alla guida da acquistare. Per quello che mi riguarda, un viaggio non era neppure ipotizzabile se prima non non acquistavo una Lonely Planet. La prima che acquistai da giovanissimo fu quella di Singapore assieme a quella della Tailandia. Trascorsi a Singapore solo tre giorni ma grazie a quella guida riuscii a vedere quello che da solo non sarei mai stato in grado. Senza contare che nessun editore si preoccupava di stampare una guida del piccolo staterello.

Ricordo che in quegli anni se un viaggiatore notava una discrepanza rispetto a quanto veniva riportato nella guida, comunicandolo alla casa editrice, riceveva gratuitamente una copia delle ristampa aggiornata.

Lonely Planet si distingueva per imparzialità e soprattutto per la grande competenza di chi descriveva i luoghi soggiornandovi per mesi e a volte anche anni.

Oggi le cose sono molto cambiate, la Rete è in grado di fornire le informazioni in tempo reale (anche se non sempre attendibili), le guide cartacee hanno perso smalto,  ma  Lonely Planet resta un’istituzione fra i viaggiatori.

Il premio

Il premio alle Vie di Dante come una delle trenta destinazioni da non perdere è stato un bellissimo riconoscimento. Legarlo alla categoria della sostenibilità lo trovo un valore aggiunto. Penso ad un 2021 in cui un turismo “lento” visiterà la nostra città con quegli occhi che dovrebbero al essere propri dei viaggiatori.

Abbiamo bisogno di un turismo più attento, più osservatore e più rispettoso del tempo, della lentezza. Mi piacerebbe che un turista si fermasse per una lunga sosta nella Piazza del Popolo, non solo per ammirare gli edifici che vi si affacciano. Osservare gli anziani che fanno il loro trebbo diurno danno la cifra di una città, delle dinamiche sociali e dei valori di un luogo.

Sì, la lentezza. Un lusso che pochi possono permettersi o meglio, sanno permettersi. Dante, grande osservatore, attraverso la Commedia ci insegna anche a fare questo: osservare. Con calma.

Calma non significa solo con più tempo a disposizione, ma con più consapevolezza.

E la calma implica rispetto per l’ambiente vivendolo non solo come osservatori ma fruitori rispettosi.

Viva Dante e Viva la Lonely Planet!